Il passaggio dal latte alla pappa è una tappa importante per la crescita del tuo bambino, che negli anni ha subito diverse variazioni per il modo di approcciarsi. 

In primis tendiamo a non chiamarlo più svezzamento, che letteralmente significa togliere il vezzo, come se l’allattamento fosse un vizio; ma alimentazione complementare, in quanto il latte materno o artificiale sarà ancora presente almeno fino all’anno del bambino; così come dichiarato dall’organizzazione mondiale della sanità.

Credo fermamente che per vivere questo percorso con serenità bisogna basarsi su un’alimentazione responsiva, ovvero nutrire il bambino sulla base dei suoi bisogni e non sulle credenze popolari e consigli non richiesti; durante i miei corsi mi piace sempre sottolineare questa frase: “I genitori hanno la responsabilità di provvedere a cosa, quando e dove mangiare. Il bambino ha la responsabilità di decidere liberamente se e quanto mangiare”.

Per creare delle buone abitudini alimentari ancor prima di parlare di nutrienti, cibi, tagli sicuri e approccio dobbiamo focalizzarci sull’ambiente in cui il pasto viene consumato: no Tv o cellulare o qualsiasi altro gioco per distrarre il bambino, che deve essere concentrato su cosa gli si sta proponendo in modo da vivere in maniera consapevole questa nuova esperienza; inoltre sarebbe ottimale consumare tutti insieme il pasto a tavola, perché ricordiamo che i bambini imparano per imitazione.

Sicuramente ti starei chiedendo: “Quando inseriamo il cibo nell’alimentazione del nostro bambino?

Le linee guida del ministero della salute e dell’organizzazione mondiale di sanità ci dicono: “allattamento esclusivo fino ai 6 mesi” ma in realtà dobbiamo percepire i messaggi che il nostro bambino ci manda, anche perché questo corrisponde al fatto che il suo organismo, in particolare l’intestino, il sistema immunitario e il sistema renale, stanno maturando e possono accogliere e metabolizzare il cibo solido.

Inoltre si consiglia di iniziare dal sesto mese perché il latte inizia a diventare “carente”, ma in realtà sono i fabbisogni del bambino che aumentano.

Quali sono questi segnali?

  • Aver perso il riflesso di estrusione, potete testarlo appoggiando il cucchiaino sul labbro inferiore, il bambino sarà pronto ad accogliere il cibo se non tira più fuori la lingua;
  •  stia seduto da solo o con un minimo di sostegno;
  • mostri interesse per il cibo, per questo è opportuno anche prima dei sei mesi tenrlo a tavola con voi, in modo che abbia tutto il tempo per studiare la situazione”
  •  abbia sviluppato la coordinazione mano/bocca, questo gli permetterà di afferrare il cibo e portarlo alla bocca.

Infine teniamo a bada l’ansia e fidati ciecamente del tuo bambino questo vi permetterà di vivere un percorso sereno mettendo le basi per un corretto rapporto con il cibo durante la crescita; non focalizzarti sulle quantità, i bambini sono esseri straordinari hanno una capacità di autoregolazione molto più efficiente di quella di un adulto, perché loro mangiano solo per fame fisiologica e non per fame emotiva.

di Jessica Cecconi – Nutrizionista

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