Tante volte abbiamo detto quanto la nutrizione nei primi mille giorni di vita sia fondamentale, poiché condiziona la crescita, lo sviluppo, la composizione del microbioma intestinale e le performance neuro-cognitive.

Considerato ciò risulta anche un periodo fondamentale per intraprendere comportamenti alimentari per il bambino, e per la famiglia stessa, volti alla prevenzione di quelle che sono le patologie dismetaboliche in età adulta, patologie cardiovascolari, neoplasie e diabete e obesità.

I primi mille giorni cominciano dal giorno 1 del concepimento fino ai due anni vita e in questo lasso temporale un genitore si ritrova a dover affrontare diverse scelte alimentari, il suo grado di consapevolezza alimentare potrà permettergli di effettuare le giuste scelte.

Tra queste annovera il dubbio latte vaccino vs latte di crescita o latte in formula, quando assumere l’uno, quando l’altro, e in che quantità.

Partiamo con la premessa che ogni latte è specie-specifico, ovvero volto a garantire la crescita e lo sviluppo della sua stessa specie (asina, capra, pecora, mucca, uomo), tra le diverse specie solo l’uomo ad oggi ha modificato il suo sostentamento, con la commercializzazione di latte non specie specifico.
Poiché in grado di garantire una protezione da infezioni e allergie, l’OMS, altre istituzioni e ricerche scientifiche condividono e promuovono l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita e il proseguimento almeno fino ai due anni di vita del bambino, essendo appunto specie – specifico e garantendo tutti i fabbisogni nutrizionali, gradualmente accompagnato dall’introduzione di alimenti solidi per soddisfare i fabbisogni di crescita del bambino,

Quando non c’è il latte materno cosa si fa?

Esiste il latte in formula (o di crescita), altro non è che un latte vaccino modificato, proprio per venire incontro ai reali fabbisogni di un bambino (e non di un vitello). Pertanto, il latte di crescita prevede una ricetta specifica (una formula appunto) contenente tutti i macro e micronutrienti nelle giuste quantità atte a soddisfare i fabbisogni del bambino.

Essendo una formula ha i dosaggi “giusti” di micro e macronutrienti per ogni età di riferimento.
I nutrienti a cui prestare massima attenzione in questa prima fase di crescita, che, come abbiamo precedentemente detto è plastica, tale da segnare un futuro, sono i seguenti:
⦁ Proteine
⦁ Carboidrati
⦁ Acidi grassi saturi
⦁ Acidi grassi insaturi: DHA e ALA
⦁ Ferro, Zinco, Calcio e Iodio
⦁ Vitamina D, Vitamina A, Vitamina B12 e Folati

Pongo l’attenzione sulle proteine e sul ferro:
Diversi studi hanno evidenziato che un eccesso proteico è causa dell’aumento del numero di adipociti (cellule adipose), con conseguente, squilibri dietetici nelle fasi successive favorirebbero il “riempimento” di queste cellule con conseguente manifestazione di obesità con relative conseguenze.

Il ferro è invece indispensabile per la maturazione post-natale del sistema nervoso centrale, ed è pertanto fondamentale garantirne il corretto apporto.

Perché non si può assumere il latte vaccino comune?

Il latte vaccino, comunemente venduto al supermercato, mantenendo la sua formulazione originale (crescita di un vitello), prevede un apporto proteico notevolmente maggiorato e una completa assenza di ferro, nutrienti che abbiamo visto essere di fondamentale importanza.
È vivamente sconsigliata l’assunzione di latte vaccino comune prima dei 12 mesi ed è consigliato l’assunzione di latte in formula (tipo 1 – 6mesi, tipo 2 – 6-12 mesi o tipo 3- oltre i 12 mesi) in relazione al periodo di crescita.

E dopo i 12 mesi?
Dipende.

Da come cresce il bambino, dalla sua attività fisica, dalla sua varietà alimentare, dalla composizione dei pasti sia quantitative che qualitativa e dalle abitudini in famiglia.
È possibile utilizzare il latte vaccino, preferibilmente fresco pastorizzato, così come continuare con il latte in formula di tipo 3, previa valutazione dei suoi effettivi fabbisogni.

Es. Latte Formula Tipo 3: un bambino (+12mesi) con scarsa varietà alimentare e assunzione di piccole quantità

Latte vaccino: un bambino (+12m) con elevata varietà alimentare (che consente di assumere ferro) e moderate quantità (bisogna tener conto della quota proteica giornaliera.

Nulla va demonizzato, ogni alimento va contestualizzato nel singolo bambino, nella sua attuale fase di crescita, nella sua routine quotidiana e i genitori dovrebbero solamente avere più consapevolezza del loro ruolo di educatori in questa fase della vita tanto straordinaria quanto vulnerabile.

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