“Mio figlio a 3 mesi già vuol stare in piedi, se lo poggio sul tavolo muove i piedini come per camminare!”
“Il mio, ha 4 mesi e mezzo e già rotola.”
“La mia invece ne ha sei e gioca già stando seduta, vuol stare sempre così!”

Care mamme, quante volte vi siete sentite in competizione con altre mamme? Quante volte avete pensato ci fosse qualcosa di storto nei vostri bambini solo perché il figlio di qualcun altro alla sua stessa età è un po’ più “avanti”? E quante volte, anche senza volerlo, siete state proprio voi ad incentivare il raggiungimento di un particolare movimento nei vostri bambini, prese magari anche semplicemente dalla voglia di veder fare a vostro figlio qualcosa da “bimbo grande”? È normalissimo, ci son cascata anche io con la mia nipotina ed è il motivo che mi ha portata a dedicarvi questo articolo!

Ogni bambino ha il proprio percorso: evitiamo i confronti

Per quanto si possa voler dar credito all’affermazione “ogni bambino è diverso”, dobbiamo fare una precisazione. Tutti i bambini nascono predisposti allo stesso identico percorso di sviluppo. Ciò che fa la differenza non è il bambino in sé ma gli stimoli che gli vengono impartiti quotidianamente. Un bambino adeguatamente stimolato svilupperà le sue competenze cognitive e motorie in modi e tempi differenti rispetto ad un bambino che alla stessa età viene lasciato da solo in culletta, nel box o nel girello tutto il giorno.

Non bruciare le tappe: il rispetto dei tempi è fondamentale

Mi preme dirvi una cosa importante, MOLTO IMPORTANTE, che ultimamente a causa di quello che ci viene mostrato sui social si sta tendendo a sottovalutare, ovvero: NON ACCELERATE I TEMPI! Bruciare le tappe è controproducente per i vostri bambini e ve ne renderete conto quando inizieranno a mettere su i primi passi. Un bambino che ha bypassato, ad esempio, la fase del gattono, quasi sicuramente avrà problemi di equilibrio. Un bambino che troppo precocemente ha iniziato a stare seduto altrettanto quasi sicuramente avrà non solo problemi di equilibrio ma non sarà in grado di ben gestire i suoi movimenti nello spazio. (Esempio: potrebbe avere difficoltà nel rialzarsi se cade).

È per questo che è bene conoscere i tempi in cui avviene lo sviluppo di determinate competenze motorie e saper, mese dopo mese, aiutare i vostri piccoli a svilupparsi nel pieno rispetto della fisiologica evoluzione.

Detto questo mie care mamme, crescere un bambino non è semplice. Viviamo in un’epoca in cui veniamo inondate da un sacco di informazioni e capisco che spesso sia difficile sapere cosa sia più giusto fare, ma lasciate che vi dia un consiglio da amica ancor prima che da terapista: lasciate perdere i confronti e vivete quanto più possibile del tempo di qualità con i vostri figli. Dedicate del tempo a giocare con loro, osservarli e comprenderli. Questo è il giusto modo per garantire loro un sano sviluppo.

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